Il Taormina Film Festival, nella 70esima edizione curata da Marco Müller, ha avuto una connotazione multiculturale. Si è, infatti, spaziato dal cinema indipendente alle grandi pellicole d’autore nazionali ed internazionali, senza mai dimenticare il focus sul Mediterraneo e in particolare sulla Sicilia.
Stupenda la panoramica dedicata al cinema siciliano dagli anni Quaranta ad oggi: dal restauro del cult di Roberta Torre “Tano da morire” del 1997 a quello dei corti girati nell’immediato dopoguerra dal principe Francesco Alliata di Villafranca. Numerosi i temi della cultura siciliana emersi, come l’opera dei pupi e la mattanza del tonno. Tantissime le figure di spicco del panorama cinematografico internazionale, come Bella Thorne e Toni Servillo. Un programma, quello firmato da Marco Müller, che intreccia svariati temi e si adatta a tutti i tipi di pubblico.
La 70esima edizione del Festival si è chiusa nella serata del 19 luglio con la consegna del Cariddi d’oro all’attrice e produttrice americana Sharon Stone. A conferire il prestigioso premio al Teatro antico di Taormina è stata Elvira Amata, assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana.
Una carriera, quella di Sharon Stone, iniziata negli anni Ottanta, con l’esordio nel cult di Woody Allen “Stardust Memories”. È, però, negli anni Novanta, precisamente nel 1992, che diventa icona del cinema, interpretando Catherine Tramell in “Basic Istinct” di Paul Verhoeven. Un ruolo senza alcun dubbio iconico, ma anche molto discusso, visto l’esplicito contenuto erotico e sessuale.

A tal proposito, durante la conferenza stampa del Festival, l’attrice ha espresso la propria opinione, ridefinendo il concetto di cosa rappresenti essere una donna sul grande schermo:
”La mia carriera è molto più ampia di tutti i film che ho avuto la fortuna di fare, ma il mondo è cambiato molto da quel famoso 1992. All’epoca quel film sembrava uno scandalo, oggi sembra un film comune, ordinario. Siamo tornati a vedere il sesso e la sessualità in modo un po’ più naturale. Oggi ci sono meno uomini che scrivono, dirigono, producono e rendono le donne un oggetto imponendo le loro fantasie sessuali, ci sono meno critici che controllano se il film corrisponde alla fantasie sessuali del maschio. Ci sono più registe, scrittrici e produttrici che ampliano la visione. Se in passato il sesso era considerato qualcosa di sporco era per la prospettiva unica maschile che dominava. Oggi credo ci sia tornati una normalizzazione in corso”.
La vita della meravigliosa Sharon Stone, però, non è fatta solo di cinema. Poliedrica ed estremamente versatile, Sharon Stone si diletta anche in altri ambiti artistici, come la scrittura, la pittura, la danza e il canto. Fondamentale è, inoltre, il suo impegno sul fronte della beneficenza e dei diritti civili. Portavoce dell’amFar, associazione fondata da Elizabeth Taylor per sostenere la ricerca contro l’Aids, Sharon Stone è stata insignita nel corso degli anni di diversi riconoscimenti in termini di charity. Tra questi, un Nobel peace Summit Award, un Harvard Humanitarian Award e uno Human Rights Campaign Humanitarian Award.
L’attrice americana ha ricevuto il riconoscimento del Cariddi d’oro sullo sfondo del Teatro antico di Taormina, facendo trapelare la semplicità e l’immensa gratitudine che la contraddistingue. Con oltre trent’anni di carriera alle spalle, in un tripudio di luci e colori, Sharon Stone è sicuramente stata la stella del Taormina Film Festival 2024.
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