E’ cresciuto, negli ultimi anni in Italia, il numero dei padri che richiede il congedoparentale.
Allo stesso tempo, gli strumenti di supporto alla genitorialità sono stati oggetto di diverse modifiche normative. Stiamo parlando di quelle forme di sostegno dedicate ai genitori lavoratori, che decidono di mettere in pausa il proprio lavoro per poter accudire i figli. Ma in cosa consiste il congedo parentale? Come si attiva e quanto può durare?
Cos’è il congedo parentale
Il congedo parentale, e nello specifico il congedo paternità, è il diritto ad un periodo di dieci mesi di astensione dal lavoro spettante sia alla madre sia al padre lavoratori, da ripartire tra i due genitori e da fruire nei primi 12 anni di vita del bambino. Esistono alcune differenze sul congedo paternità 2023. Scopri maggiori informazioni, proseguendo la lettura di questo articolo.
Congedo paternità obbligatorio
Il congedo paternità obbligatorio è stato introdotto per favorire il legame tra padre e figlio e per garantire un equilibrio nella gestione dei figli tra i genitori. Inoltre, il congedo di paternità obbligatorio sostituisce sia il vecchio congedo obbligatorio del padre che il congedo facoltativo del padre.
Il congedo obbligatorio si rivolge:
al padre lavoratore dipendente (anche della pubblica amministrazione);
al lavoratore dipendente che adotta o riceve in affidamento un figlio.
Come spiega l’Inps nella circolare 122 del 27 ottobre 2022, il congedo parentale padri obbligatorio non è, invece, destinato a:
i padri lavoratori autonomi;
i padri lavoratori iscritti alla gestione separata.
A giugno il decreto legislativo 105/2022, in attuazione di una specifica direttiva Ue, ha confermato come strutturale il congedo di paternità obbligatorio. Introducendo nell’ordinamento (Dlgs 151/2001) il nuovo articolo 27 bis, che estende la possibilità di usufruirne anche nei due mesi precedenti il parto (e non più solo nei cinque mesi successivi).
“Il padre lavoratore, dai due mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i cinque mesi successivi, si astiene dal lavoro per un periodo di dieci giorni lavorativi, non frazionabili ad ore, da utilizzare anche in via non continuativa. Il congedo è fruibile, entro lo stesso arco temporale, anche in caso di morte perinatale del figlio”. – Dlgs 151/2001, art. 27 bis
Il nuovo congedo di paternità obbligatorio, che si applica ai parti dal 13 agosto 2022, sostituisce, quindi, sia il vecchio congedo obbligatorio del padre che il congedo facoltativo del padre, riorganizzando questo tipo di misure per favorire un più corretto equilibrio nella gestione dei figli e favorire il legame tra padri e figli.
Il congedo di paternità obbligatorio è riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti, compresi:
i lavoratori agricoli a tempo determinato;
i lavoratori domestici;
i lavoratori pubblici dipendenti della pubblica amministrazione.
Continua a leggere l’articolo su Impiega.it per scoprire quali sono sul congedo parentale, rivolto ai padri.
Paternità facoltativa
È importante ricordare che, oltre al congedo di paternità obbligatorio, esiste anche il congedo di paternità facoltativo, che consente ai padri di astenersi dal lavoro per un massimo di sei mesi per prendersi cura del figlio. Questo congedo può essere fruito dopo il congedo di paternità obbligatorio e, in caso di adozione o affidamento, può essere fruito entro i primi tre anni di vita del figlio.
Quanti giorni di congedo parentale spettano al padre?
Con le ultime modifiche introdotte dalla legge 13 agosto 2022, n. 128, si è passati da 10 a 20 giorni di congedo in caso di parto plurimo, mentre il congedo obbligatorio è rimasto di 10 giorni per le altre situazioni.
Questi giorni di astensione dal lavoro possono essere goduti in maniera non continuativa, a patto che siano rispettati i limiti temporali previsti, cioè due mesi precedenti alla data presunta del parto e fino ai cinque mesi successivi alla nascita.
Per i dieci giorni di congedo padri obbligatorio spetta un’indennità pari al 100% dell’ultima retribuzione, che viene di norma versata in anticipo dal datore di lavoro e poi rimborsata dall’INPS, oppure versata direttamente dall’INPS.
Congedo di paternità, come richiederlo
Per richiedere i giorni di astensione dal lavoro, il lavoratore deve comunicare al datore di lavoro l’intenzione di fruire del congedo padri obbligatorio con un anticipo minimo di cinque giorni, utilizzando la forma scritta o, se presente, il sistema informativo aziendale.
In caso di presentazione dopo l’inizio del congedo saranno retribuiti soltanto i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda.
Per quanto riguarda il periodo esatto, i dieci giorni vengono calcolati sulla base delle sole giornate lavorative, escludendo i festivi e le domeniche. Stesso calcolo spetta per i 20 giorni nel caso di parto plurimo.
In conclusione, le ultime modifiche normative rivolte al supporto della genitorialità, vannonella direzione di incentivare una maggiore parità e dando maggiori possibilità di viverepienamente la paternità.