Lo scorso 31 marzo, la città di Agrigento, che il poeta Pindaro definì “la più bella città dei mortali”, è stata proclamata Capitale italiana della Cultura 2025. La designazione è avvenuta nella sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma. E’ stato il ministro Sangiuliano ad annunciare il nome della città vincitrice e a leggerne le motivazioni.
La proclamazione e le motivazioni
Agrigento ha battuto la concorrenza di altri 9 progetti presentati da Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). Suggestivo ed emozionante il video di presentazione del progetto agrigentino, con in primo piano la Valle dei Templi, i mandorli in fiore ma anche le corse e i giochi dei bambini sotto il sole, il “vento di antiche culture che soffia in ogni respiro”, “versi di poesie note che echeggiano in ogni voce” e “in ogni lacrima il sapore salmastro di un mare africano culla e tormento per popoli di ogni tempo”.
Agrigento batte la concorrenza
Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia. Nel 2024 sarà Pesaro.

Le dichiarazioni del ministro Sangiuliano:
Al termine della proclamazione il ministro Sangiuliano ha dichiarato: “La Capitale della Cultura fa accendere i riflettori su una città, ed è un bene, considerata la grande varietà di luoghi che offre l’Italia: questa è la nostra ricchezza. Ma ciascuna di loro è uno scrigno, per questo cercherò di fare qualcosa e di recuperare in qualche modo anche con le cittadine che sono arrivate finaliste”.
E ha annunciato che dal prossimo anno “oltre alla capitale della Cultura e a quella del libro proclameremo anche la capitale dell’arte contemporanea” e grazie all’Ue “la capitale europea del Mediterraneo”.
Presente alla proclamazione anche il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, eletto primo cittadino con la sua lista civica appoggiata dal centrodestra, che con gli aggettivi “Emozionato ed orgoglioso” ha descritto lo stato d’animo con il quale ha accolto l’annuncio del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Storia del titolo di Capitale italiana della cultura
Il primo cittadino ha aggiunto: “Agrigento ha meritato questa vittoria, da due anni lavoriamo al nostro dossier che è un progetto ambizioso, coraggioso, aperto, che parla non solo di cultura ma anche di relazione fra i popoli mediterranei, parla di integrazione, parla di dialogo fra diverse etnie – ha sottolinea Miccichè – Siamo al centro del Mediterraneo e stiamo vivendo da vicino il fenomeno dell’immigrazione; anche per questo motivo abbiamo avuto l’intelligenza di non portare avanti soltanto la nostra città ma anche la provincia e anzitutto l’isola di Lampedusa: da soli non si va avanti”.
Il sindaco di Agrigento commenta la vittoria
Il sindaco di Agrigento ha ricordato che “nella nostra provincia non c’è soltanto la Valle dei Templi ma vi sono quaranta siti archeologici. Abbiamo creato la Costa del Mito che va da Selinunte a Gela, dunque ben oltre la nostra stessa provincia inglobando anche quelle limitrofe. E poi, siamo la patria di Luigi Pirandello come di Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri: materia per lavorare ce n’è tanta…”. E, rispondendo alla AdnKronos, ha aperto anche alla possibilità di coinvolgere Siracusa, l’altra grande ‘capitale greca’ della Sicilia e dell’Italia, che lo scorso anno era stata inserita fra le finaliste per il titolo, poi assegnato a Pesaro, di capitale italiana della Cultura per il 2024. “Sarebbe una mossa interessante e intelligente”, afferma lasciando aperta la porta.
I complimenti della ministra del Turismo Daniela Santanchè e delle istituzioni
Anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha fatto i complimenti città siciliana: “Congratulazioni ad Agrigento per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2025. Un’occasione per promuovere l’immenso patrimonio culturale, artistico, enogastronomico di una terra ricca di storia e piena di meraviglie”. Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha auspicato un gemellaggio con Gorizia, capitale della cultura europea mentre la collega Lucia Borgonzoni ha parlato di “un riconoscimento prestigioso, volano per lo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio”. Il governatore della Sicilia Renato Schifani, invece, ha assicurato che la Regione darà il proprio supporto perché Agrigento “possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera”.
MeNo e il progetto Agrigento Capitale della Cultura 2025
E’ stato MeNo (Memorie e Nuove Opere) a redigere il progetto Agrigento Capitale della Cultura 2025, l’associazione che ha contribuito al successo di Manifesta 12 e Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. L’associazione MeNo è presieduta dal prof. Roberto Albergoni che ha spiegato gli elementi progettuali che hanno qualificato Agrigento come candidata affidabile e credibile: “Il progetto vincente ha riguardano la storia della Città, il suo patrimonio storico e culturale, da Empedocle a Pirandello, Sciascia e Camilleri. Abbiamo, inoltre, individuato un tema che riguarda la relazione tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e la natura.
Un’indagine culturale
Si tratta di una indagine dal punto di vista artistico e culturale volta a dare delle indicazioni sotto il profilo delle trasformazioni che sono oggi in atto e che riguardano sia la dimensione digitale, sia la transizione ecologica. E quindi anche il rapporto con la natura. Il contributo che la cultura può dare a questo tipo di sfide che riguardano il mondo intero è proprio quello di offrire delle visioni e delle possibilità di cambiamento di rotta. Abbiamo continuato a seguire il percorso che è stato tracciato nel dossier di candidatura. Tutte le attività successive, anche di partecipazione e di raccordo con il territorio, di individuazione di strumenti di governance e finanziari per la sostenibilità del progetto, hanno seguito quel percorso. Durante l’audizione abbiamo spiegato meglio il dossier e dimostrato che, oltre al progetto, la Città ha continuato a mobilitarsi in quelle direzioni”.

Le dichiarazioni del coordinatore del comitato organizzatore
Il coordinatore del comitato organizzatore e presidente del Consorzio universitario Empedocle, Antonino Mangiacavallo ha dichiarato: “Grazie ad una squadra unita e fortemente motivata; grazie all’impegno del sindaco, dell’amministrazione e del consiglio comunale, grazie ad un numero considerevole di persone che ci hanno sostenuto e aiutato in questo lungo cammino, siamo riusciti ad ottenere un risultato che non è soltanto di Agrigento.
Un risultato di tutti i comuni della provincia
E’ un risultato che si rivolge a tutti i comuni della provincia. Non è stata premiata la Agrigento dei 2600 anni di storia; questa ha contato, ma credo che la Commissione abbia valutato quello che nel progetto era chiaramente scritto, cioè “la città del futuro” . Partendo dalle basi della storia agrigentina ci siamo appoggiati sulle spalle solide del Telamone che fra l’altro è stato egregiamente scelto come logo e simbolo di Capitale italiana della Cultura per proiettare questo territorio in una dimensione futura che dovrà superare le criticità, le contraddizioni e i paradossi di una terra meravigliosa.
Agrigento come meta attrattiva
Dovremo avere le idee chiare, chiamare ancora a raccolta tutte le intelligenze, tutte le esperienze, tutte le competenze di questo vasto territorio perché questa volta Agrigento non può fallire”. Come spesso accade, la città insignita di questo prestigioso titolo avrà un anno ricco di eventi che la porteranno a essere una meta attrattiva per turisti italiani e stranieri. Agrigento lo è già: la sua offerta culturale, artistica e gastronomica l’hanno resa una località molto frequentata, ma questo nuovo progetto e la sinergia con Lampedusa e gli altri Comuni del territorio, saranno una splendida occasione di crescita.
Una splendida occasione di crescita
La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
Articolo a cura di: Davide Sardo – Riproduzione riservata ©